Xagena
AMIODARONE
E
un farmaco antiaritmico dotato di molteplici effetti elettrofisiologici:
accanto ad un prevalente effetto di classe III possiede un
effetto di blocco dei canali del sodio (classe I) e unazione
antiadrenergica (classe II). Inoltre parte degli effetti antiaritmici
e della sua tossicità possono essere attribuiti alla sua interazione
con i recettori dellormone tiroideo.
Caratteristiche
farmacocinetiche
Tempo di assorbimento: 2-12
ore
Biodisponibilità: 30-50%
Legame proteico plasmatico:
>90%
Metabolismo: in
tutti i tessuti (soprattutto fegato) con formazione di disetil-amiodarone
Eliminazione: minima,
per via biliare
Volume di distribuzione: molto
ampio: (>
500 litri)
Emivita: 14-129
giorni. Ne consegue che:
1) leffetto
terapeutico viene raggiunto in tempi lunghi (2-6 settimane),
abbreviati dalla somministrazione di dosi carico (600-1200
mg);
2) dopo
la sospensione del farmaco, i suoi effetti permangono
a lungo;
3) sono
possibili numerose interazioni con altri farmaci.
Interazioni
farmacologiche
Fenitoina:
riduzione delle concentrazioni plasmatiche dellAmiodarone
(32-49%).
Cimetidina:
incremento della concentrazione plasmatica di Amiodarone.
Anticoagulanti
dicumarolici (Warfarin):
potenziamento dellazione (rischio di emorragie).
Digossina:
incremento della concentrazione plasmatica della Digossina,
la cui dose dovrebbe essere dimezzata.
Farmaci
che prolungano lintervallo QT (Chinidina, Sotalolo,
fenotiazine, antidepressivi triciclici, diuretici tiazidici):
ulteriore prolungamento dellintervallo QT (torsioni
di punta).
Beta-Bloccanti,
Diltiazem, Verapamil:
potenziamento delleffetto depressivo sul nodo del
seno e nodo AV.
Indicazioni
La particolare farmacocinetica
limita luso dellAmiodarone per via endovenosa
alle situazioni in cui non sia necessario ottenere il controllo
dellaritmia in tempi brevi. Infatti il suo effetto
a livello del miocardio di lavoro e del sistema di His-Purkinje
comincia a manifestarsi solo dopo alcune ore di infusione.
La sua azione iniziale consiste in una semplice depressione
della conduzione del nodo atrioventricolare.
Per via orale
lAmiodarone è un antiaritmico ad ampio spettro, efficace
nel trattamento della maggior parte delle tachiaritmie sopraventricolari
e ventricolari. A causa della sua scarsa tollerabilità cronica
(nel trattamento a lungo termine il farmaco deve essere
sospeso in circa il 40% dei casi) il suo impiego è comunemente
riservato al trattamento delle aritmie refrattarie ad altri
farmaci o associate a disfunzione ventricolare sinistra.
Il farmaco infatti, a differenza degli altri antiaritmici,
ha uno scarso effetto inotropo negativo.
In alcuni studi riguardanti
pazienti con tachiaritmie ventricolari sopravvissuti ad
infarto miocardico (BASIS, CAMIAT, EMIAT) lAmiodarone
ha ridotto la mortalità improvvisa ma non quella totale.
Dosaggio
Somministrazione
endovenosa:
5 mg/Kg in 15 min, seguiti da infusione (15 mg/Kg/die).
Somministrazione
orale: 600 mg/die
per 10 - 15 giorni con graduale riduzione fino a 100 - 200
mg/die .
DOSE
DI CARICO:
da effettuarsi in ambiente
ospedaliero: 1200 mg/die per 3 giorni con graduale
riduzione nellarco di 2 - 3 settimane fino
a 200 mg/die o meno. |
Effetti
indesiderati
a) per via
endovenosa: bradicardia,
ipotensione (rara), tromboflebiti (frequenti; usare solo
vene centrali per infusioni protratte), epatite (rarissima)
b)
per somministrazione orale
Apparato
cardiovascolare:
lAmiodarone può produrre un aggravamento delle tachiaritmie
ventricolari (raro), e causare torsione di punta (rarissimo,
nei primi giorni di terapia)
Sistema
endocrino (tiroide):
la molecola di Amiodarone contiene una elevata quantità
di iodio e presenta analogie strutturali con la tiroxina,
pertanto esercita influenze complesse sul metabolismo degli
ormoni tiroidei. Durante la terapia cronica è quindi necessario
controllare la funzione tiroidea ed il TSH ogni 3 - 4 mesi.
Il farmaco può provocare ipotiroidismo o ipertiroidismo
che in genere rendono necessaria la sospensione del trattamento.
Nel caso in cui il proseguimento della terapia venga giudicato
indispensabile, lAmiodarone può essere continuato
associandolo a Tiroxina (ipotiroidismo) o a Metimazolo (ipertiroidismo).
Apparato
respiratorio:
lAmiodarone può provocare polmonite interstiziale
e successiva fibrosi polmonare anche mortale. Tale complicanza
è descritta soprattutto nei paesi anglosassoni e sembra
dose-correlata. Pertanto, soprattutto in pazienti in terapia
molto protratta con dosaggi elevati, sono indicati periodici
test di funzionalità polmonare (in particolare la diffusione
del CO) e controlli radiologici del torace.
Apparato
visivo:
microdepositi corneali di lipofuscina, che molto raramente
causano disturbi visivi e non costituiscono di per sé motivo
di interruzione della terapia.
Apparato
cutaneo:
fotosensibilità, colorazione bluastra della pelle.
Apparato
gastro-enterico:
epatite (rara).
Sistema
nervoso:
debolezza muscolare, neuropatia periferica.
Leopoldo
Bianconi, Div.
Cardiologia, Dipartimento Malattie del Cuore, Ospedale San
Filippo Neri, Roma
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