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L'ASMA
Dott.ssa
Francesca Gurnari
L'interesse per le broncopneumopatie ostruttive in genere
e per l'asma bronchiale in particolare, è andato crescendo recentemente
per una serie di considerazioni epidemiologiche riguardanti sia la morbilità
che la mortalità. Il notevole incremento riscontrato a carico di queste patologie
costituisce un problema che non riguarda solo l'Italia; infatti l'asma
rappresenta una delle malattie croniche a maggiore prevalenza in tutti i paesi
a più avanzata economia industriale ed è particolarmente preoccupante il fatto
che ciò si verifichi soprattutto a carico dell'infanzia. L'età pediatrica
è di solito caratterizzata da un'elevata incidenza di sintomi asmatici che solitamente
recedono intorno ai 6-8 anni; nell'infanzia il sesso prevalentemente colpito
è quello maschile, contrariamente all'epoca dell'adolescenza dove è maggiore
l'incidenza di quello femminile. Negli adulti con l'aumentare dell'età si assiste
ad una progressiva riduzione della sintomatologia asmatica così come accade
per l'iperreattività bronchiale, per l'entità delle reazioni allergiche cutanee
e per la sintomatologia allergica. L'asma si manifesta maggiormente con crisi di dispnea parossistica
prevalentemente espiratoria accessionale acuta, spesso improvvise, ad
intervalli più o meno prolungati, che le conferisce una caratteristica di
cronicità e comporta ricadute sulle modalità applicative della terapia. Mediante
il monitoraggio dei flussi espiratori e la messa a punto dei test di provocazione
bronchiale, è stato possibile comprendere meglio il carattere di cronicità
della sindrome ed avanzare l'ipotesi del persistere di un processo patologico
anche nei periodi non apparentemente "asmatici" in cui il reperto clinico
è negativo.
L'asma allergico è il più conosciuto e soprattutto
quello che colpisce il maggior numero d'individui. Già nel 1982 il numero degli
allergici in Italia superava i 2,5 milioni d'individui (Bonanni); per fortuna
non tutti gli allergici diventano asmatici: infatti, è indispensabile, perché
l'evento si verifichi, che all'allergia sia associata l'iperreattività bronchiale.
Lo studio degli allergeni, l'identificazione e le loro caratteristiche
sono molto importanti nel definire quella che sarà la terapia da impostare;
anche le dimensioni degli allergeni devono essere considerate; infatti, più
sono piccoli e più facilmente arrivano al polmone profondo. Il meccanismo per il quale si verifica un asma allergico coinvolge
numerose cellule e processi cellulari, causando in ultimo una aumentata produzione
d'immunoglobuline E (IgE); queste possono essere dosate tramite PRIST (IgE
totali) o RAST (IgE specifiche nei confronti dei diversi allergeni). Altre
cellule importanti nella genesi dell'asma allergico e facilmente evidenziabili,
tramite prelievo di sangue, sono gli eosinofili (emocromo e indirettamente
tramite ECP sierico), i neutrofili, i linfociti e le interleuchine.
Nel contesto dell'asma intrinseco possiamo citare quello
da sostanze chimiche inalate o ingerite (asma professionale vedi tabella 2), quello infettivo, da sforzo (casuale o
indotto), da stress, da menopausa, in gravidanza ed associato a patologie nasali.
il soggetto asmatico, in occasione di un processo infettivo
delle vie aeree, presenta sempre una riacutizzazione della malattia; infatti
un'infezione respiratoria, anche banale, può dare il via alla malattia
bronco-ostruttiva, innescando il meccanisco di flogosi, iperreattività
bronchiale e broncospasmo. la gravidanza può ridurre i sintomi asmatici o peggiorarli
gravemente; se non ben curata dall'inizio della gestazione, le crisi asmatiche
saranno più intense e frequenti nell'ultimo trimestre. L'andamento è in
rapporto alla sua gravità prima della gravidanza. L'aumento marcato degli
estrogeni e del progesterone prodotti dalla placenta durante il II e III
trimestre e l'aumentato rilascio di corticosteroidi, sono i più importanti
fattori legati al miglioramento dell'asma durante la gravidanza; il peggioramento
che si ha può invece essere legato all'aumentata broncocostrizione indotta
dalle prostaglandine e dall'incremento del reflusso gastro-esofageo per
motivi meccanici. la menopausa generalmente peggiora una problematica asmatica
pre-esistente; in donne di 50 anni (età media della menopausa) si è notato
un aumento dell'insorgenza di malattie asmatiche; questo è legato a modificazioni
ormonali con aumento del livello di estrogeni. in casi molto rari è stata documentata una coincidenza
tra stress emotivi (delusioni, preoccupazioni intense, dolori, ...) ed
attacchi asmatici; l'origine di tale rapporto non è nota, ma può essere
ricondotta alla teoria neuroendocrina come per l'asma perimenopausale
la rinite, la sinusite, la poliposi possono originare patologie
asmatiche; molti bambini con problemi nasali di tipo allergico possono
manifestare iperreattività bronchiale e successivamente crisi asmatiche
vere e proprie; una non corretta respirazione nasale può indurre a respirare
con la bocca riducendo l'umidificazione dell'aria inspirata che, con l'andar
del tempo, può irritare l'albero tracheo-bronchiale determinando asma;
anche l'inalazione di muco e lo sgocciolamento nasale posteriore, causando
irritazione delle vie bronchiali, possono determinare infezioni ricorrenti
e crisi asmatiche.
Oltre ad un'accurata anamnesi, dove accertare l'inizio degli
episodi asmatici, la loro frequenza, la periodicità, il rapporto con la professione,
gli hobby, l'ambiente di vita ed anche un'indagine sui familiari per evidenziare
eventuali predisposizioni genetiche, i test utilizzati per evidenziare se un
soggetto è affetto da asma sono essenzialmente i seguenti:
Altri esami vengono presi in considerazione per problemi specifici
o riguardanti la patologia asmatica non allergica.
Molti fattori possono condizionare il quadro clinico dell'asma: ad es. il ciclo
mestruale, la gravidanza, la menopausa, l'esposizione agli allergeni (inalanti
e non), le infezioni virali, il fumo di sigaretta, le patologie broncopneumologiche
croniche, e non ultima la polluzione atmosferica (inquinamento).
In base alle definizioni più recenti d'asma possiamo sostenere che essa è una
sindrome contraddistinta da tre caratteri principali :
L'iperattività bronchiale è un fattore importante dell'asma tanto da
essere ritenuta "l'alterazione fondamentale responsabile della broncocostrizione
in presenza di stimoli non allergici, di natura fisica o chimica". Si
può quindi affermare che la cronicità dell'asma è correlata ad una condizione
d'infiammazione delle vie bronchiali in grado di sostenere uno stato di aumentata
sensibilità che può arrivare ad indurre broncospasmo verso stimoli di varia
natura.
La condizione di aumentata reattività sarebbe quindi sostenuta da una condizione
di "flogosi minima persistente" conseguente all'azione in successione di stimoli
cui il soggetto è spontaneamente esposto nella quotidianità. Attualmente si
ritiene che la flogosi sia la responsabile della cronicità dell'asma. Classicamente
possiamo suddividere l'asma in due tipi (classificazione di Rackamann):
Gli allergeni
causa d'asma bronchiale sono:
I pollini possono essere considerati gli allergeni
più frequenti per asma e rinite allergica ad andamento periodico
stagionale.
Le polveri domestiche, essendo allergeni perenni,
sempre presenti nell'aria ambiente (in particolare nei letti, nei divani,
sui tappeti, nei tendaggi, ...), sono di maggior rilievo.
I derivati epidermici, rappresentati da peli,
forfore e piume (gatti, cani, cavalli, conigli, uccelli, ...) determinano
spesso allergie professionali (allergie degli allevatori; vedi tabella 2)
I miceti sono ubiquitari, posseggono tutte
le capacità allergizzanti dei pollini ma l'allergia ai miceti è quella
che subisce maggiori oscillazioni tra zona e zona; sono spore o ife che
danno sensibilizzazione varia dal 3% al 5% dei casi
Gli alimenti possono dare allergie in quanto
contenenti sostanze allergizzanti istamino-liberatorie (fragole, crostacei,
salumi, arachidi, conservanti vari, ...)
asma in gravidanza
asma da menupausa
asma da stress
asma e patologie nasali
Tabella 1 - Correlazione tra cause determinanti
asma e gravità degli effetti indotti a livello delle vie bronchiali in
soggetti predisposti
Cause dell'Asma
Effetti
Infezioni Virali
Broncospasmo
Agenti Occupazionali
Iperreattività Bronchiale
Allergeni
Flogosi
(infiammazione)
Inquinanti
Fumo di Tabacco
Endocrinologiche
Lieve riduzione
della
reattività bronchiale
Ereditarietà
Tabella 2 - Sostanze
in grado di causare asma professionale presenti in alcune lavorazioni
(da: Global Initiative for Asthma - NIH Publication n° 95 - 3659 - 1995)
Lavoro o ambito occupazionale
Sostanze
laboratori conteneti animali, veterinari
forfora e proteine urinarie*
industria alimentare
crostacei, proteine delle uova, enzimi pancreatici,
papaina, amilasi
allevatori di bovini
acari
allevatori di polli
acari, escrementi, piume
lavoratori dei granai
acari, aspergilli, ambrosia, pollini di graminacee
ricercatori
locuste
manifatture di alimenti ittici
moscerini
manifatture di detergenti
enzimi di Bacillus subtilis*
lavoratori della seta
farfalle e larve del baco da seta
Proteine delle piante
panettieri
farine, amilasi*
lavorazione di alimenti
polvere di caffè, inteneritori della carne
(papaina), tè
agricoltori
polvere di soia
marittimi
polvere di grano (muffe, insetti, grano)*
manifattura di lassativi
ispaghula, psyllium
lavoratori delle segherie, carpentieri
polvere di legno (cedro rosso occidentale,
quercia, mogano, legno zebra, legno rosso, cedro del Libano, acero africano,
cedro bianco orientale)
saldatura elettrica
colofonia (resina di pino)
infermieri
psyllium, lattice
Sostanze chimiche inorganiche
lavoratori delle raffinerie
sali di platino, vanadio
placcature
sali di nichel
lucidature dei diamanti
sali di cobalto
operazioni di manifatture
floruro di alluminio
negozi di bellezza
persolfato
saldatura
acciaio inossidabile, sali di cromo
Sostanze chimiche organiche
industria farmaceutica e manifatturiera
antibiotici, piperazina, metil dopa, salbutamolo,
cimetidina
lavoratori ospedalieri
disinfettanti (sulfatiazolo, cloramina, formaldeide,
glutaraldeide)
anestesisti
enflurano
lavoratori del pollame
aprolio
tintura delle pelli
parafenilendiamina
lavorazione della gomma
formaldeide, etilendiamina, anidride ftalica
industri plastica
toluen diisocianato, esametilendiisocianato,
difenildimetilisocianato, anidride ftalica, trietilentetramina, anidride
trimellitica, esametil tetramina
verniciatura automobili
dimetil etanolamina, diisocianati
fonderia
prodotti di reazione dei leganti a base di
furano
*alto peso molecolare
In caso di asma non allergico le terapie (possibilmente per via aerosolica)
sono basate su antiinfiammatori, broncodilatatori e steroidi a basso dosaggio.
Durante le crisi acute le terapie di pronto soccorso si effettuano con steroidi
ad alto dosaggio endovena, teofillinici e gastroprotettori. In caso di edema
della glottide (manifesto generalmente in pazienti asmatici allergici) è indispensabile
utilizzare adrenalina.
Per i pazienti allergici sono disponibili attualmente dei vaccini desensibilizzanti
personalizzati non iniettivi (compresse, spray endonasali, ...) per allergeni
inalanti. Rimane tuttavia valida l'immunoterapia specifica classica iniettiva
ed il vaccino EPD monodose secondo McEwin; queste pratiche devono essere effettuate
dopo consiglio medico, accurati controlli clinico-diagnostici e sotto stretta
sorveglianza medico-allergologica. Se il paziente allergico si trova nell'impossibilità
di effettuare una terapia desensibilizzante, nei periodi di crisi respiratoria
può giovarsi di terapia sintomatica a base di antiistaminici, cortisonici,
antiinfiammatori ed eventualmente broncodilatatori.