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RUSSAMENTO E SINDROMI APNOICHE
Dott.ssa Francesca Gurnari

Le sindromi apnoiche e da russamento sono particolari disturbi che colpiscono determinate classi di persone che per obesità, per problematiche neurologiche od otoiatriche, per caratteristiche fisiche ecc., possono determinare, spesso durante il sonno, carenza di ossigeno, aumenti di anidride carbonica, brevi arresti respiratori o desaturazioni marcate. Tali problemi, se trascurati, con il passare del tempo portano ad  inevitabili e gravi complicanze (problematiche cardiorespiratorie ed altri disturbi legati alla ipossigenazione notturna cronica) ed aumentato rischio di incidenti a causa della conseguente sonnolenza diurna (ad es. alla guida); questa situazione può essere diagnosticata attraverso alcuni esami specifici di non facile e comune attuazione ed interpretazione (polisonnografia, ossimetria transcutanea digitale, rinofaringoscopia, ...).

Le problematiche connesse a russamento e apnee notturne potranno essere valutate in modo completo sia dal punto di vista diagnostico che chirurgico in collaborazione con altri specialisti. Oltre agli accertamenti ed alle terapie di stretta competenza pneumologica e di fisiopatologia respiratoria (screening dei russatori e monitoraggio della saturazione ossiemoglobinica durante le 24 ore, trattamento dietologico mirato alla riduzione dell'obesità, ...) può essere effettuata consulenza otorinolaringoiatrica (endoscopia, rinomanometria, chirurgia nasale e dell'orofaringe), valutazione per accertare correlazioni tra reflusso gastro-esofageo ed apnee notturne con la ph-metria (una recente ipotesi da noi sviluppata) ed eventuali consulenze neurologiche per sospette apnee di natura centrale o di altri disturbi correlati del sonno.

Introduzione

La "sindrome delle apnee del sonno" un tempo conosciuta come "malattia dei grandi russatori" è una grave patologia che coinvolge alte e basse vie aeree; è per questo che viene trattata in maniera interdisciplinare dallo specialista otoiatra e dallo specialista pneumologo.
Il tipico rumore noto come russamento è determinato dal passaggio dell'aria attraverso una strettoia causata da una stenosi a livello nasale o della gola (deviazione del setto, ipertrofia dei turbinati, stenosi concentrica del faringe per obesità o ipertrofia della base della lingua o altri problemi); in tale situazione si verifica un edema dei tessuti che vengono ulteriormente aspirati dall'azione inspiratoria polmonare; i polmoni quindi devo lavorare "sotto sforzo" e le contrazioni del diaframma e degli altri muscoli in ed espiratori aumentano e, poiché il tono muscolare durante il sonno è ridotto (soprattutto se si assumono alcolici o sedativi) le pareti del faringe collassano riducendo ancora di più lo spazio disponibile progressivamente. Quando poi le pareti si chiudono completamente si verifica l'apnea, che comporta una pausa nell'introduzione di aria ambiente nell'organismo con conseguente riduzione della concentrazione di ossigeno circolante; a questo punto i centri respiratori cerebrali si allertano svegliando i recettori periferici posti a livello della muscolatura della gola ripristinando il passaggio di aria fino alla prossima apnea (il paziente spesso non si accorge dell'accaduto). Il reale problema non è il russamento cronico, che di per sé costituisce un sintomo fastidioso per l'individuo che ne è affetto e per i suoi familiari, ma i risvolti clinici che possono portare alla ipo-ossigenazione notturna cronica: tale situazione può determinare problemi cardiocircolatori con rischio di aritmie cardiache, ipertensione, scompenso cardiaco ed in ultimo il coma respiratorio.


Definizioni:
Apnea
Breve arresto respiratorio con cessazione del flusso aereo nasobuccale per un periodo maggiore di 10 secondi
Sleep Apnea
Apnea in corso di sonno
O.S.A.S.
Episodi molteplici di sleep apnea con russamento ed ipersonnia diurna
Sindrome Ipoventilatoria dell'Obeso
Sindrome (in cui è inclusa la OSAS) caratterizzata da obesità, ipoventilazione, ipersonnia, periodismo respiratorio, cuore polmonare, poliglobulia
Apnea Centrale
Cessazione dei flussi aerei nasobuccali e dei movimenti toracoaddominali
Apnea Mista
Apnea inizialmente centrale seguita da una fase ostruttiva
Periodismo Respiratorio
Periodi alterni di ipoventilazione con o senza apnea
Indice di Apnea
Numero di apnee per ora di sonno
Indice di Severità
Numero di eventi respiratori per ora di sonno capaci di produrre una riduzione della percentuale di ossigeno presente nell'organismo (SaO2) inferiore all'85%
Overlap Syndrome
Associazione di OSAS con altra patologia, generalmente broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO)
Nadir
Punta minima di SaO2 in corso di sonno


Stadiazione della O.S.A.S.
STADIO 0 Pazienti forti russatori con qualche sporadica apnea notturna.
Tempo di addormentamento > 400 sec.
STADIO 1 Pazienti con apnee non per tutta la notte e comunque russanti solo in posizine supina.
Tempo di addormentamento > 400 sec.
STADIO 2 Pazienti con frequentissime apnee notturne e russanti anche dormendo sul fianco.
Tempo di addormentamento > 400 sec.
STADIO 3 Pazienti scompensati, ipoventilati anche in veglia, con gravi apnee notturne.
Tempo di addormentamento < 400 sec.



Epidemiologia e Clinica

La triade sintomatologica obesità + ipersonnia diurna + disturbi cardio-respiratori caratterizza la sindrome di Pickwick; l'associazione di tale sindrome con i disturbi respiratori ha introdotto il concetto di "Sleep Apnea" che non è necessariamente legata all'obesità in quanto si verifica anche in soggetti non obesi (es.: neuromiodistrofici, ...). I pazienti affetti da sleep apnea spesso sono affetti da insufficienza respiratoria, cuore polmonare e ipersonnia diurna di grado tale da limitare gli atti della vita quotidiana; nella classe di tali pazienti è da sottolineare come statisticamente più rilevante l'incidenza di infarto cerebrale, infarto miocardico e incidenti automobilistici quali cause di decesso. Le alterazioni ventilatorie in corso di sonno e il turbamento del sonno stesso sono i veri momenti patogenetici della sindrome. Tale sindrome colpisce maggiormente il sesso maschile (rapporto di 5:1 con quello femminile) tra i 40 ed i 60 anni. Recentemente è stata notata una possibile correlazione tra ipossia notturna cronica ed acufeni (ronzio auricolare) con o senza ipoacusia neurosensoriale; altra correlazione è quella tra apnee notturne e reflusso gastro-esofageo, spesso presenti entrambi nel medesimo paziente, forse con la mediazione dell'obesità fattore importante in entrambe le sindromi.


Diagnosi e Terapie

L'esame diagnostico principale è la polisonnografia alla quale spesso nei casi meno conclamati può essere fatta precedere la semplice valutazione dell'ipossia notturna (ossimetria transcutanea), ma è necessario anche fare una valutazione endoscopica, rinomanometrica (respirazione nasale) con test posizionale strumentale, nonché una manovra diagnostica detta test di Muller per simulare il collasso faringeo e altro ancora.
Per un semplice screening può essere sufficiente eseguire una pulso-ossimetria delle 24 ore che ci permette di monitorare la concentrazione di ossigeno nel sangue, le sue eventuali riduzioni nell'arco delle 24 ore e la relazione con le posizioni assunte e le attività effettuate.
In un certo numero di pazienti si è dimostrato efficace il calo ponderale: numerosi studi hanno dimostrato come la restrizione dietetica, l'abolizione di alcolici e la non assunzione di farmaci depressivi del centro respiratorio (es. tranquillanti, benzodiazepine ...) abbiano portato significativi miglioramenti della sindrome.
Gli aspetti terapeutici della sindrome delle apnee in corso di sonno vengono improntati su quattro diversi tipi di approccio che possiamo così riassumere:

  • Terapia Farmacologica.
    Mai risolutiva ed applicabile solo in alcune forme di lieve o media gravità (stadio 0 e stadio 1), si basa sull'utilizzo di analettici, aminofillina, progesterone ed acetazolamide.

  • Terapia Ventilatoria Meccanica.
    Sia gli insufflatori che i ventilatori sono stati impiegati nel trattamento delle apnee. In un primo tempo i ventilatori a pressione esterna negativa (poncho) in breve tempo sostituiti dai ventilatori a pressione positiva (CPAP) che rappresentano attualmente la soluzione migliore per il trattamento notturno di alcune forme di apnea. Da tempo è disponibile anche una speciale mascherina nasale (nCPAP) che raccordando il ventilatore all'albero bronchiale del paziente, mantiene in tensione l'adito faringeo con l'erogazione di alti flussi aerei. Spia indiretta ma attendibile della risoluzione della apnea con l'uso del ventilatore è la scomparsa del fenomeno del russamento. Per i pazienti ipercapnici (che presentano all'emogasanalisi un alto valore della CO2 associata o meno a diminuzione del valore dell'O2), e che hanno necessità di impostare una terapia con due diversi livelli pressori per le due fasi del respiro (inspirazione ed espirazione), oggi è possibile avvalersi di un particolare ventilatore detto BiPAP. Attualmente i ventilatori sono sempre più maneggevoli, affidabili ed a basso costo, è tuttavia molto importante avvalersi di personale competente per l'impostazione dei parametri pressori da utilizzare e soprattutto per controllarne l'efficienza. In tutti i casi anche la terapia ventilatoria meccanica deve essere attentamente valutata e prescritta da uno specialista, in quanto non applicabile in tutti i casi di apnee.

  • Terapia Chirurgica.
    Nei casi di gravi forme di apnea è necessario ricorrere all'intervento chirurgico. La terapia nella maggior parte dei casi agisce sull'ostruzione ed è quindi causale. Bisogna assicurare innanzi tutto una buona pervietà nasale agendo sui turbinati e se necessario sul setto nasale (con un solo giorno di degenza e minima convalescenza). A volte è necessario agire chirurgicamente anche sulla gola con un intervento tipo tonsillectomia allargata denominato uvulopalatofaringoplastica (effettuata con varie tecniche: elettrocoagulazione, ultrasuoni, laser); nei casi gravi si può ricorrere ad un intervento più delicato di avanzamento mandibolare e sospensione dello ioide o ad una glossectomia mediana con laser. Per situazioni minori è possibile agire tramite interventi ambulatoriali mediante l'impiego di radiofrequenze. La vera terapia è però personalizzata a seconda della situazione e del paziente essendo impostata dopo una attenta valutazione multispecialistica nell'ambito di una collaborazione interdisciplinare.

  • Elettrostimolazione del Diaframma.
    Il pacing permanente del diaframma per elettrostimolazione del frenico usata nelle forme centrali di apnea ha riscosso in passato discreto successo. Attualmente è però una pratica in disuso.

APPENDICE

Il Trattamento Dietologico

Il trattamento dietologico nei pazienti affetti da OSAS - Obstructive Sleep Apnea Syndrome - è volto al calo ponderale costante e continuo sino al raggiungimento del peso idoneo per il paziente in trattamento, senza l'utilizzo di farmaci. L'obiettivo è il mantenimento del peso ottenuto con l'insegnamento di semplici regole alimentari supportate da periodici controlli clinici e dietologici. Il protocollo attuato prevede un periodo iniziale di 6-8 settimane, durante il quale il paziente comunicherà quotidianamente alcuni parametri (peso corporeo, esame delle urine, ...) che serviranno a stabilire la dieta giornaliera. L'esame delle urine viene effettuato dal paziente stesso presso il proprio domicilio, utilizzando apposito set strumentale dato in dotazione per la terapia; la comunicazione dei dati degli esami e la conseguente dieta giornaliera avviene telefonicamente. Sono previsti inoltre controlli settimanali presso lo Studio (visita, insegnamento delle regole alimentari di base, studio di eventuali intolleranze alimentari, monitoraggio della glicemia per pazienti diabetici, ...) determinanti per il proseguo della terapia. Dopo il periodo iniziale verrà rivalutato lo stato clinico del paziente e deciso se proseguire con il controllo quotidiano o intraprendere un periodo di mantenimento; in quest'ultimo caso il paziente seguirà da solo uno schema alimentare personalizzato continuando però i controlli periodici di valutazione medica.
Pazienti con problematiche di allergie o intolleranze specifiche saranno sottoposti a screening preventivi.


Notizie

Associazione fra apnee notturne e rischio di incidente automobilistico
La scarsa attenzione e la mancanza di concentrazione sono fattori che contribuiscono al verificarsi di incidenti automobilistici. Il gruppo del dott. J. Teran-Santos dell'ospedale di Burgos (Spagna) ha condotto uno studio caso-controllo su 102 automobilisti coinvolti in incidenti sulla strada per verificarne la possibile associazione con le apnee notturne. In questo gruppo lo studio polisonnigrafo ha dimostrato una incidenza di episodi apnoici superiore a quella di un gruppo di controllo composto da soggetti normali. Questa correlazione rimaneva importante anche dopo la correzione per altri fattori, quali uso di alcoolici, acuità visiva, esperienza nella guida e uso di farmaci. Le apnee notturne quindi sono associate ad un aumento di rischio di incidenti stradali. (N Engl J MED 1999;340:847-51).