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LA RETINA VISTA CON L’OFTALMOSCOPIO

Come si presenta la retina all’esame oftalmoscopico: l’aspetto della papilla, il decorso dei vasi, la posizione della macula lutea.

 

Nel soggetto normale (figura 1), il fondo dell’occhio, visto con l’oftalmoscopio è color rosso arancione: tale colore è dovuto al sangue contenuto nei capillari della coroide, cioè della tunica media vascolare che è interposta tra la sclera, esterna, e la retina, interna, la cui visibilità varia a seconda della quantità di melanina presente nell’epitelio pigmentato (strato esterno, non sensoriale, della retina).

Figura 1 Retina di un soggetto normale vista all’oftalmoscopio (a) occhio destro; (b) occhio sinistro

 

 

L’intensità della colorazione varia da soggetto a soggetto ed è più chiara nei soggetti biondi e più scura nei soggetti bruni.

A circa 15 gradi medialmente sul polo posteriore spicca un disco circolare di colore bianco-rosa semitrasparente: è la papilla del nervo ottico. L’aspetto diafano di questo disco è dovuto alla trasparenza delle fibre nervose che ricoprono la sua superficie. Il colore bianco è dato da quel poco di mielina che le fibre nervose posseggono ancora quando attraversano la lamina cribrosa; il colore rosa è dovuto ai vasi sanguigni.

Alla periferia della papilla è visibile un cerchio biancastro: è la guaina del nervo ottico le cui fibre arrivano sino al livello dello strato corio-capillare; di solito è più largo dal lato temporale dove lo strato delle fibre nervose è più sottile.

All’esterno di questo anello sul versante temporale è visibile, in qualche soggetto, una striscia nerastra che delimita la separazione della coroidea dal nervo ottico.

La papilla si presenta generalmente rotonda o lievemente ellittica: la sua grandezza apparente varia da soggetto a soggetto (ad esempio: è più estesa nei miopi che negli ipermetropi).

Dal centro della papilla emergono i vasi della retina, che presentano nel loro modo di diramarsi delle variazioni individuali.

L’arteria centrale della retina a livello della papilla si biforca in un ramo superiore ed in un ramo inferiore ciascuno dei quali si divide a sua volta in due rami secondari; uno interno o nasale, e l’altro esterno o temporale, che si ramificano per tutta l’estensione della retina.
L’immagine caratteristica del polo posteriore è una sorta di ampio cerchio disegnato dalla temporale superiore e dalla temporale inferiore intorno alla macula. Talvolta dalla papilla si dipartono le "arterie papillari dirette" (dette anche cilioretiniche) che originano dal tronco dell’arteria centrale o dalle sue ramificazioni, ma che apparentemente sembra che nascano dal bordo papillare.

Le vene della retina hanno una disposizione analoga a quella delle arterie e cioè con i quattro rami principali (nasale superiore ed inferiore, temporale superiore ed inferiore) che convergono verso li centro della papilla per costituire un vaso unico: la vena centrale della retina.

Le arterie sono di colore chiaro, mentre le vene sono di colore rosso scuro. Il calibro delle arterie è un poco inferiore a quello delle vene.

Lungo il decorso delle arterie si scorge una linea brillante che occupa una parte del diametro apparente. Si tratta del cosiddetto riflesso arteriolare la cui larghezza ed il cui colore si modificano nel corso della retinopatia ipertensiva.

Anche sulle vene è talvolta visibile un piccolo riflesso, ma di spessore minore (solo 1/14 del diametro della vena).

Dal lato temporale della papilla, e ad una distanza equivalente a due diametri di quest’ultima, si trova la macula lutea. Essa ha la forma di un’ellisse scura, pigmentata di giallo. Al centro della macula si vede un punto brillante, la fovea centralis. Nella parte centrale della macula non si trovano vasi sanguigni per consentire ai coni che sono qui presenti in alta concentrazione di ricevere tutta la luce possibile.