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IL TESSUTO NERVOSO
Il sistema nervoso ci aiuta a :
·
Avvertire i cambiamenti e percepire le sensazioni
·
Dar origine a risposte appropriate ai cambiamenti
·
Organizzare le informazioni per uso immediato e
memorizzarle per un impegno futuro
Impulsi d’origine elettrochimica del sistema nervoso
rendono possibile ottenere informazioni circa l’ambiente esterno e operano
per mantenere l’omeostasi.
Alcune di queste attività sono a livello cosciente,
molte invece si verificano senza che ci accorgiamo.
Il sistema si divide in 2 parti fondamentali:
·
il sistema nervoso centrale (SNC)
·
il sistema nervoso periferico (SNP)
Le cellule
nervose sono chiamate NEURONI
o fibre nervose.
Il corpo cellulare contiene il nucleo.
I corpi cellulari dei neuroni si trovano nel SNC
o in prossimità di esso.
Non ci sono corpi cellulari nelle braccia o nelle
gambe, in quanto gli arti sono molto più soggetti a lesioni.
I DENDRITI sono ramificazioni che trasmettono
impulsi in direzione dei corpi cellulari.
L’ASSONE di un neurone trasmette gli impulsi lontano dal
corpo cellulare.
Nel SNP gli assoni e i dendriti sono avvolti in
speciali cellule dette di SCHWANN, che crescono cingendo i processi
neuronali e rivestendoli di numerosi strati di membrane cellulari chiamati
guaine mieliniche.
La mielina è un fosfolipide che isola elettricamente
i neuroni gli uni dagli altri.
Senza la guaina mielinica i neuroni andrebbero
in corto circuito.
Gli spazi fra le varie cellule di Schwann sono
detti NODI DI RANVIER.
I neuroni che trasmettono gli impulsi, non entrano
veramente in contatto con i neuroni verso i quali tali impulsi sono destinati.
Il piccolo intervallo tra l’assone di un neurone
e i dendriti o corpo cellulare del neurone successivo è detto sinapsi.
All’interno del bottone sinaptico di un assone
è presente un neurotrasmettitore di origine chimica che è rilasciato nella
sinapsi al momento in cui giunge un impulso nervoso elettrico.
Il neurotrasmettitore diffuso attraverso la sinapsi
si combina con recettori specifici posti sulla membrana cellulare del neurone
successivo e lì genera un impulso elettrico che è trasportato dall’assone
di quest’ultimo neurone alla sinapsi successiva e così via.
Un esempio di neurotrasmettitore è l'acetilcolina
che si trova nel SNC, nelle giunzioni neuromuscolari e in gran parte del
sistema nervoso periferico.
La colinesterasi è l’inattivatore.
Tipi di neuroni
Abbiamo 3 gruppi:
·
I neuroni sensitivi (o afferenti) che
I recettori
della pelle e dei muscoli scheletrici sono chiamati somatici,
quelli
dei recettori negli organi interni sono detti neuroni sensitivi viscerali.
·
I neuroni motori (o efferenti), portano gli impulsi dal SNC agli
effettori, che sono i
muscoli e le ghiandole.
Anche
qui somatici e viscerali.
·
Gli interneuroni si trovano interamente nel SNC. Trasmettono solo
sensazioni, impulsi motori oppure integrano queste funzioni. Alcuni interneuroni
presenti nel cervello sono legati alla facoltà del pensiero, dell’apprendimento
e della memoria.
UN NEURONE
TRASPORTA GLI IMPULSI IN UNA SOLA DIREZIONE. UN SISTEMA NERVOSO FUNZIONANTE
E’ QUINDI COME UNA GIGANTESCA RETE COMPOSTA DA STRADE A SENSO UNICO.
Nervi e fasci nervosi
Un nervo è formato da un gruppo di assoni e/o dendriti
di molti neuroni, con vasi sanguigni e tessuto connettivo.
I nervi sensitivi sono costituiti solo da neuroni
sensitivi, mentre i nervi motori solo da neuroni motori.
Un nervo misto li contiene entrambi.
Il termine fascio nervoso si riferisce ad un gruppo
di neuroni siti all’interno del SNC.
Il meccanismo di base è analogo all’impulso elettrico
generato nelle fibre muscolari.
a)
Polarizzazione:
la membrana del neurone ha un carica + all’esterno
e - all’interno.
Ioni Na più abbondanti all’esterno della cellula.
Ioni K e ioni negativi sono più abbondanti all’interno
della cellula.
Le pompe sodio-potassio mantengono questa concentrazione
ionica.
b)
Depolarizzazione :
E’ generata da uno stimolo.
La membrana del neurone diventa permeabile agli
ioni N, che diffondono all’interno di essa.
La membrana neuronale possiede ora una carica negativa
all’esterno e positiva all’interno.
c)
Propagazione dell’impulso dal punto di stimolo
La depolarizzazione rende la membrana adiacente
molto permeabile agli ioni Na con conseguente depolarizzazione che provoca
lo stesso effetto sulla membrana adiacente e cosi’ via……..
d)
Ripolarizzazione:
Ripristino della carica positiva all’esterno e
negativa all’interno della membrana.
La trasmissione è molto rapida. La presenza della
guaina mielinica, che è isolante, incrementa la velocità degli impulsi.
I nodi di Ranvier causano una conduzione saltatoria.
Trasmette gli impulsi da e verso il cervello
Ed è
il centro integratore dei riflessi del midollo.
Racchiuso nel canale vertebrale, si estende dal
forame magno dell’osso occipitale fino al disco tra L1 e L2.
La sostanza
grigia situata all’interno ha una tipica forma ad h.
La sostanza
bianca esterna è costituita da corpi cellulari di neuroni motori ed interneuroni.
Le vie
ascendenti portano gli impulsi sensitivi al cervello.
Le vie
discendenti portano gli impulsi motori dal cervello alla periferia.
Infine
troviamo il canale centrale; questo contiene il liquido cerebrospinale.
I
NERVI SPINALI
Ci sono 31 paia di nervi spinali che fuoriescono
dal midollo spinale.
I nervi sono indicati con i nomi delle rispettive
vertebre.
I cervicali innervano la nuca, il collo, le spalle,
le braccia ed il diaframma.
Il primo nervo toracico innerva anche le braccia,
mentre i rimanenti innervano il tronco del corpo.
I nervi lombari e sacrali si irradiano nei fianchi,
nella cavità pelvica e nelle gambe.
I nervi lombari e sacrali proseguono oltre il midollo
spinale:
Ogni nervo spinale possiede 2 radici (entranti
o uscenti dal midollo spinale).
La radice dorsale è costituita da neuroni sensitivi.
La radice ventrale è la radice motoria ed è formata
quindi da neuroni motori.
RIFLESSI DEL MIDOLLO SPINALE
Un riflesso è una risposta involontaria ad uno
stimolo.
I riflessi del midollo spinale sono quelli che
non dipendono direttamente dal cervello, ma che tuttavia esso può inibire
o amplificare.
ARCO RIFLESSO
E’ la via
percorsa dagli impulsi nervosi quando è stato provocato un riflesso.
·
recettori: percepiscono un cambiamento e generano
impulsi
·
Neuroni sensitivi: trasmettono impulsi dai recettori
al SNC
·
SNC: contiene una o più sinapsi
·
Neuroni motori: trasmettono gli impulsi dal SNC
agli effettori
·
Effettori: compiono le loro azioni caratteristiche
Pensiamo al riflesso patellare:
un leggero colpo sul tendine rotuleo causa l’estensione
della gamba.
Nel muscolo quadricipite femorale ci sono dei recettori
di tensione che percepiscono la tensione sul tendine rotuleo.
Questi recettori generano impulsi che sono portati
lungo i nervi sensitivi del nervo femorale al midollo spinale.
Nel midollo spinale, i neuroni sensitivi instaurano
un contatto sinaptico con i neuroni motori.
I neuroni motori presenti nel nervo femorale portano
gli impulsi indietro al quadricipite, con l’effetto della contrazione ed
estensione della gamba.
Se il riflesso dunque risulta normale, ciò significa
che ogni parte dell’arco riflesso è intatta.
I riflessi flessori costituiscono un altro tipo di riflesso del midollo
spinale.
Se inavvertitamente tocchiamo un fornello, automaticamente
allontaniamo la mano.
Questi riflessi flessori non prendono ordine dal
cervello, ma agiscono automaticamente, in quanto i riflessi flessori sono
in contatto sinaptico mediante i propri recettori sensitivi, con gli interneuroni
del midollo spinale, che a turno instaurano contatti sinaptici con i motoneuroni.
L’ENCEFALO
Si compone di molte parti:
·
Il midollo allungato
·
Il ponte
·
Il mesencefalo
·
Il cervelletto
·
L’ipotalamo
·
Il talamo
·
Il cervello
I ventricoli
Sono 4 cavità site all’interno dell’encefalo, 2
laterali.
Ogni
ventricolo contiene una rete capillare detta plesso coroideo, che forma
il liquido cefalorachidiano (LCS).
Il
midollo allungato
Si estende
dal midollo spinale al ponte ed è posto anteriormente rispetto al cervelletto.
Esso
contiene centri cardiaci che regolano il ritmo cardiaco, centri vasomotori
che regolano il diametro dei vasi sanguigni (>pressione arteriosa !!)ed
infine i centri della respirazione.
Ecco
perché una frattura all’osso occipitale può essere rapidamente fatale.Nel
midollo allungato ci sono pure i centri riflessi per la tosse, lo starnuto,
la deglutizione ed il vomito.
IL
PONTE
Il ponte sporge anteriormente dalla parte superiore
del midollo allungato. Al suo interno vi sono 2 centri per la respirazione
che cooperano con quelli del midollo allungato (o bulbo).
IL
MESENCEFALO
Si estende dal ponte all’ipotalamo e comprende
l’acquedotto cerebrale, una galleria che connette il terzo e quarto ventricolo.
Qui vi sono integrati riflessi visivi ed uditivi.
Il mesencefalo interviene pure nel riflesso dell’equilibrio.
IL
CERVELLETTO
E’ SEPARATO DAL BULBO E DAL PONTE TRAMITE IL QUARTO
VENTRICOLO.
Tutte le funzioni sono legate al movimento:
coordinazione, regolazione del tono muscolare,
postura ed equilibrio, tutte funzioni involontarie. Nel regolare l’equilibrio
il cervelletto utilizza le informazioni date dai recettori dell’orecchio
interno.
L’IPOTALAMO
L’ipotalamo è una piccola area di cervello con
numerose funzioni:
1) produzione
ormone antidiuretico ed ossitocina (causa le contrazioni uterine)
2) Produzione
del fattore di rilascio dell’ormone della crescita (secreta poi dalla ghiandola
pituitaria)
3) Regolazione
della temperatura corporea
4) Regolazione
dell’introduzione del cibo
5) Integrazione
del funzionamento del sistema nervoso autonomo
6) Stimolazioni
delle risposte viscerali durante situazioni particolarmente emotive
E’ POSTO SUPERIORMENTE ALL’IPOTALAMO ED INFERIORMENTE
ALLA CORTECCIA.
Le funzioni del talamo sono legate alle sensazioni.
Per esempio tenere in mano una tazzina di caffè
bollente genera impulsi di calore, di tatto, di forma.
Il talamo integra questi impulsi e li unisce insieme,
così che la corteccia riceva una sensazione unica.
Il talamo permette alla corteccia di concentrarsi
su compiti ritenuti prioritari.
La parte più voluminosa dell’encefalo è il cervello,
il quale presenta 2 emisferi separati da una fessura .
Alla base di questa profonda fessura vi è il corpo
calloso, i quali connettono l’emisfero sinistro con quello destro.
La superficie del cervello è formata da sostanza
grigia detta corteccia cerebrale, formata di corpi cellulari di neuroni.
Al di sotto di essa vi è quella bianca, costituita
da assoni e da dendriti.
La corteccia cerebrale non è liscia ma circonvoluta,
le pieghettature, dette appunto circovoluzioni; gli spazi fra una circonvoluzione
e l’altra sono dette scissure o solchi.
La corteccia cerebrale è divisa in lobi che assumono
gli stessi nomi delle ossa craniche.
Si è disegnata una mappa a tale proposito.
Sono presenti le AREE MOTORIE per i movimenti volontari.
L’area motoria di sinistra controlla i movimenti
della parte destra del corpo e viceversa.
Nel lobo frontale sinistro vi è l’area motoria
del linguaggio che controlla i movimenti della bocca necessari per parlare.
I
LOBI PARIETALI
L’area generale sensoria nel lobo parietale riceve
gli impulsi dai recettori presenti nella pelle, percependo ed interpretando
le sensazioni cutanee.
Anche qui vi è l’inversione delle parti.
Gli impulsi dalle papille gustative giungono fino
all’area del gusto, che ricopre i lobi parietali e temporali.
LOBI TEMPORALI
L’area dell’udito riceve gli impulsi dai recettori
posti nell’orecchio interno permettendoci di sentire.
L’area olfattiva riceve impulsi dai recettori nelle
cavità nasali, consentendoci di percepire gli odori.
Vi sono anche qui aree che intervengono nella formulazione
dei pensieri che precedono i nostri discorsi.
LOBI OCCIPITALI
Gli impulsi della retina degli occhi decorrono
lungo i nervi ottici fino alle aree visive.
Altre parte dei lobi occipitali, giudicano le distanze
e la facoltà di vedere in 3 dimensioni.
LE
AREE ASSOCIATIVE
Sono quelle aree che ci danno la personalità, un
senso dell’umorismo e la capacità di ragionare e di usare la logica, imparare
e memorizzare.
IL
CORPO CALLOSO
E’ UNA BANDA DI FIBRE NERVOSE CHE CONNETTONO L’EMISFERO DESTRO CON QUELLO
SINISTRO, POTENDO COSÌ L’UNO CONOSCERE LE ATTIVITÀ DELL’ALTRO.
PRINCIPALI VIE NERVOSE SENSITIVE E MOTRICI
V
I E S E N S I T I V E
a) Via spino-bulbo-talamo-corticale:
Impulsi della sensibilità
tattile.
b) Via spino-talamo-corticale:
sensibilità tattile, termica e dolorifica del tronco
ed arti.
c) Via sensitiva trigeminale:
sensibilità propriocettiva dei muscoli dell’occhio,
muscoli masticatori
d) via gustativa
e) via vestibolare
(equilibrio)
f) via acustica
g) via ottica
h) via olfattiva
VIE MOTRICI
A) VIA PIRAMIDALE:
è LA
VIA DELLA MOTILITÀ SOMATICA VOLONTARIA COSCIENTE, DEPUTATA AD INVIARE IMPULSI
MOTORI VOLONTARI AI MUSCOLI SCHELETRICI.
B) VIA EXTRA-PIRAMIDALE:
CONTROLLANO E REGOLANO MOVIMENTI VOLONTARI ED IL
TONO MUSCOLARE E PRESIEDONO MOVIMENTI AUTOMATICI. Inoltre sovraintendono
i movimenti della mimica e dell’espressione.
Le membrane di tessuto connettivo che rivestono
l’encefalo ed il midollo sono dette meningi: sono 3 strati.
Lo strato esterno è la dura madre che contorna
il cranio ed il canale vertebrale.
Lo strato centrale è detto aracnoide, costituito
da tessuto connettivo intrecciato appunto come una ragnatela.
Lo strato più profondo costituisce la pia madre,
membrana molto fine che riveste la superficie del midollo spinale e dell’encefalo.
Fra l’aracnoide e la pia madre c’è lo spazio subaracnoideo,
il quale contiene liquido cerebrospinale.
È la rete di capillari dei ventricoli che forma
il LCS.
Attraverso i ventricoli il LCS fluisce verso il
canale centrale cerebrale del midollo osseo ed infine negli spazi craniali
e subaracnoidei.
Esso è riassorbito attraverso i villi aracnoidei
nel sangue dei seni venosi cranici, divenendo poi ancora plasma sanguigno.
Il LCS provvede al nutrimento dei neuroni del SNC
e di agire da imbottitura per il SNC, assorbendo gli shock, nei limite del
buon senso.
L’analisi del LCS porta a molte diagnosi.
I
NERVI CRANICI
Le dodici paia di nervi cranici emergono dalla
parte centrale dell’encefalo o da altre parti di esso.
Molte di esse portano impulsi per funzioni che
sono svolte dalla testa.
Altre raggiungono strutture più lontane.
Sensi come l’olfatto, gusto, vista, udito ed equilibrio
sono tutti condotti da nervi cranici alle rispettive aree sensoriali nel
cervello.
Alcuni nervi cranici portano impulsi motori ai
muscoli della faccia e degli occhi o alle gh. Salivari.
I nervi vaghi si diramano verso la laringe, il
cuore, lo stomaco, gli intestini e l’albero bronchiale.
È in realtà parte del SNP ed è formato da porzioni
motori di alcuni nervi cranici e spinali, motoneuroni viscerali, diretti
ai muscoli, alla muscolatura liscia, ai muscoli cardiaci ed alle ghiandole.
Questi sono gli effettori viscerali:
i muscoli si contrarranno e rilasseranno, le ghiandole
incrementeranno o diminuiranno le loro secrezioni.
Il SNA è diviso in 2 sezioni:
·
il simpatico
·
il parasimpatico
L’attività delle 2 sezioni è integrata dall’ipotalamo,
il quale assicura che gli effettori viscerali rispondano in modo appropriato
alle diverse situazioni.
Una via nervosa autonoma dal SNC ad un effettore
viscerale consiste in 2 motoneuroni i quali formano un contatto sinaptico
con un ganglio al di fuori del SNC.
Il primo neurone è detto pregangliare il secondo
postgangliare.
SEZIONE SIMPATICA
I loro corpi cellulari sono nella parte toracica
ed alcuni nei segmenti lombari del midollo spinale.
La sezione simpatica determina numerose risposte
in molti organi.
La branca simpatica è dominante nelle situazioni
di stress che comportano collera, paura od ansia.
Il ritmo cardiaco cresce, i bronchioli si dilatano
per assumere più aria ed il fegato trasforma il glicogeno in glucosio per
fornire energia.
Nello stesso tempo, le secrezioni digestive diminuiscono
ed i movimenti peristaltici rallentano.
SEZIONE PARASIMPATICA
La sezione parasimpatica domina nelle situazioni
di rilassamento, in modo da promuovere il normale funzionamento di molti
apparati.
La digestione sarà efficiente, con l’aumento delle
secrezioni e dei movimenti peristaltici; la defecazione e la diuresi avverranno
normalmente, il cuore potrà battere con ritmo normale.
Quando un organo riceve gli impulsi sia dai simpatici
che dai parasimpatici, le risposte sono opposte.
Alcuni effettori viscerali ricevono impulsi solo
simpatici.
In questo caso, la risposta contraria è ottenuta
con la diminuzione degli impulsi simpatici.
Ricordiamoci che i neurotrasmettitori consentono
agli impulsi nervosi di attraversare le sinapsi.
L’acetilcolina è il neurotrasmettitore da neuroni
pregangliari sia simpatici sia parasimpatici; esso è inattivato dalla colinesterasi
nei neuroni postgangliari.
La maggior parte dei neuroni postgangliari parasimpatici
liberano il trasmettitore noradrenalina inattivato dall’enzima catecol-o-metil
tranferasi.
I SENSI
Vie sensoriali:
·
recettori: percepiscono i cambiamenti (retina,
cavità nasali……..)
·
Neuroni sensori: trasmetto no gli impulsi dai recettori
al SNC
·
Vie o fasci sensitivi: sostanza bianca nel midollo
spinale o nel cervello che trasmette gli impulsi
·
Aree sensitive: molte sono nella corteccia cerebrale
Caratteristiche delle sensazioni:
·
PROIEZIONE: LE SENSAZIONI SEMBRANO PROVENIRE DALL’AREA
NELLA QUALE I RECETTORI SONO STATI STIMOLATI
·
Intensità
·
Contrasto
·
Adattamento
Qui sono contenuti recettori per le sensazioni
del tatto, pressione, caldo, freddo e dolore.
Le aree di senso per la pelle sono situate nei
lobi parietali. L’area più ampia è quella preposta alle zone cutanee più
ricche di recettori, cioè mani e faccia.
Le terminazioni nervose libere sono presenti anche
negli organi interni ed il dolore che origina negli organi interni può essere
percepito (dolore riferito)
I recettori del gusto sono presenti nei calici
gustativi, la maggior parte dei quali è situata nelle papille gustative
della lingua.
I gusti fa noi avvertiti sono molti e derivano
dalle diverse combinazioni di dolce, acido, salato ed amaro.
Gli impulsi provenienti dai calici gustativi vengono
trasmessi dai nervi facciali e glossofaringei (VII e IX paio di nervi cranici)
all’area del gusto nella corteccia parietale-temporale.
Senso dell’olfatto
I recettori per l’olfatto sono chemecettori che
percepiscono le sostanze chimiche volatili che sono state inalate nelle
cavità nasali superiori.
I recettori olfattivi stimolati generano impulsi
che vengono condotti dai nervi olfattivi all’area olfattiva dei lobi temporali.
L’adattamento ad un odore gradevole, può essere
ben distinto nettamente all’inizio, ma ben presto sembra svanire.
Possono essere considerate sensazioni viscerali.
I recettori si pensa che siano situate nell’ipotalamo, percependo i cambiamenti
nel livello nutritizio del sangue.
Fame>>stomaco Sete>>bocca
e faringe
Se si ha fame e non si mangia, l’adattamento allo
stimolo farà si, che il senso di fame dopo un po’ sfumerà, potendo l’organismo
utilizzare i lipidi del tessuto adiposo.
Non così per la sete, non avendo importanti riserve.
Le palpebre contengono un muscolo che consente
loro di chiudersi; le ciglia tengono lontana la polvere dall’occhio. Esse
sono
Rivestite dalla congiuntiva.
Le lacrime sono prodotte dalle ghiandole lacrimali;
le lacrime contengono lisozima, enzima anti-batterico.
IL BULBO OCULARE (GLOBO)
Risiede all’interno dell’orbita. Formata dalle
ossa della mascella, dall’osso zigomatico, dal frontale, sfenoide ed etmoide.
6 sono i muscoli estrinseci (movimenti verso l’alto, il basso e rotatorio).
I nervi che innervano questi muscoli sono cranici.
Gli strati dell’occhio
Posside 3 strati:
·
esterno>>>sclera
·
strato di mezzo>>>coroide
·
interno>>>interno
La sclera è formata da t.connettivo ed è la parte
bianca visibile. La porzione più anteriore è la cornea, che rifrange i raggi
di luce.
La coroide contiene i vasi capillari e un pigmento
blu che assorbe la luce all’interno del bulbo (previene l’abbagliamento).
La porzione anteriore della coroide è formata dal
corpo ciliare che è un muscolo circolare che circonda il bordo della lente
(che è UNA PROTEINA TRASPARENTE). La forma della lenta differisce in base
a cosa volgiamo vedere (messa a fuoco).
Appena davanti alla lenta vi è l’iride, la parte
colorata.
Due gruppi di fibre muscolari liscio modificano
il diametro della pupilla, che è l’apertura centrale.
Contrazione della pupilla>>riflesso parasimpatico
che protegge la retina dalla luce intensa.
La retina riveste internamente i 2/3 del bulbo oculare e contiene coni
e bastoncelli.
I primi sono adibiti alla percezione della luce
i secondi dei colori.
I neuroni gangliari veicolano gli impulsi generati
dai coni e bastoncelli, convergendo nel disco ottico e passano attraverso
la parete del bulbo oculare come nervo ottico.
Vi sono 2 camere all’interno dell’occhio: anteriore
e posteriore. Quest’ultima fra la lente e la retina contiene l’umor vitro
che tiene la retina a suo posto. Se il bulbo fosse forato e l’umor vitro
uscisse, potremmo assistere ad un distaccamento della retina.Essendo la
cornea e la lente non vascolarizzate, esse sono nutrite dal continuo fluire
dell’umor acqueo.
La fisiologia della visione
La visione è possibile se i raggi di luce sono
focalizzati sulla retina e se l’impulso nervoso risultante viene trasmesso
all’area della corteccia cerebrale.
Quando i raggi di luce colpiscono la retina, nei
bastoncelli l’agente chimico rodopsina
Si scompone in scotopsina e retinene (derivato
della vit A) e questa reazione chimica produce un impulso elettrico.
Nei coni le reazioni chimiche sono dovute alle
diverse lunghezze d’onda della luce.
Gli impulsi provenienti dai bastoncelli e dai coni
sono trasmessi ai neuroni gangliari i quali convergono nel disco ottico
e formano il nervo ottico.
I nervi ottici di entrambi gli occhi convergono
nel chiasma ottico e vi è l’incrocio delle fibre.
(fatto importante per una visione binoculare)
Le aree visive sono nei lobi occipitali, che integrano
le immagini dei due occhi per fornirci una visione binoculare.
Contiene i recettori di 2 sensi: udito ed equilibrio
L’orecchio esterno
E’ costituito dal padiglione e dal meato acustico
esterno. Il padiglione, formato da cartilagine, funge da imbuto per le onde
sonore.
Il meato acustico esterno è un tunnel attraverso
l’osso temporale.
L’orecchio medio
E’ una cavità area nell’osso temporale. La membrana
del timpano vibra allorchè le onde sonore la colpiscono.
Le vibrazioni sono trasmesse agli ossicini, incudine,
martello e staffa che trasmette le vibrazioni in seguito all’orecchio interno.
La tromba di Eustachio si estende dall’orecchio
medio alla nasofaringe: la pressione dell’aria deve essere la stessa della
pressione atmosferica esterna in modo da permettere al timpano di vibrare
correttamente.
Deglutire o sbadigliare stabilizzano la pressione,
aprendo le tube. Nei bimbi queste sono corte, con maggior probabilità di
otite conseguente ad una faringite.
L’ORECCHIO INTERNO
E’ SITUATO NELL’OSSO TEMPORALE, è UNA CAVITÀ CHE
PRENDE IL NOME DI LABIRINTO OSSEO. La perilinfa è il liquido che si trova
tra l’osso e la membrana e l’endolinfa è quello presente all’interno delle
strutture membranose dell’orecchio interno.
La coclea
E’ simile ad un guscio di chiocciola e internamente
è divisa in 3 canali pieni di liquido.Il canale di mezzo contiene i recettori
per l’udito nell’organo del Corti (terminazioni nervose del ramo cocleare
dell'’VIII nervo cranico).
Quando un’onda sonora entra nel meato acustico,
le vibrazioni percorrono :
membrana del timpano>>martello>>incudine>>staffa>>finestra
ovale dell’orecchio interno>>perilinfa>>endolinfa>>cellule
ciliate dell’organo del Corti>>>>>IMPULSI ai lobi temporali
Utricolo e sacculo
Sono dei sacchi membranosi presenti nel vestibolo.
Le loro cellule ciliate non appena la testa si
muove generano impulsi che vengono trasportati al cervelletto, mesencefalo
e corteccia>>>equilibrio
Quando siamo fermi i canali semicircolari ci permettono
di stare in equilibrio mentre ci muoviamo (impulsi quando ci muoviamo avanti).