PROGRAMMA UFFICIALE DEL C.I. DI SEMEIOTICA E METODOLOGIA CLINICA

SEMEIOTICA E METODOLOGIA MEDICA

1) IL SIGNIFICATO SEMEIOLOGICO DEI DATI ANAGRAFICO ANAMNESTlCI.

2) I SINTOMI O MANIFESTAZIONI SUBIETTIVE DI MALATTIA; METODI DI PRELIEVO; CARATTERISTICHE DEI SINTOMI.

3) L’ESAME DIRETTO GENERALE DEL MALATO SECONDO I METODI FISICI.

4) LA FEBBRE; LA SEMEiOLOGIA DEL DOLORE; LE ALTERAZIONI DELLO STATO Dl COSCIENZA; LA SEMEIOLOGIA DELLA CUTE.

5) METODOLOGIA DIAGNOSTICA DELLE PNEUMOPATIE:

a) I sintomi guida;

b) I segni fisici;

c) Studio comparativo tra versamenti pleurici, pneumotorace, addensamenti polmonari ed enfisema;

d) Semeiogenesi della dispnea;

e) Semeiogenesi della cianosi;

f) Semeiogenesi dei rumori avventizi respiratori;

g) Semeiologia clinica della insufficienza respiratoria;

h) Cenni su indagini funzionali e strumentali nella diagnostica delle cardio-vasculopatie.

6) METODOLOGIA DIAGNOSTICA DELLE CARDIO-VASCULOPATIE

a) I sintomi guida;

b) I segni fisici;

c) I polsi arteriosi e i caratteri del polso;

d) Semeiogenesi dei toni e soffi cardiaci, soffi vascolari;

e) Semeiologia clinica dello scompenso cardiaco;

f) Cenni su indagini funzionali e strumentali nella diagnostica delle cardio-vasculopatie.

7) METODOLOGIA DIAGNOSTICA DELLA SINDROME MEDIASTlNICA.

8) METODOLOGIA DIAGNOSTICA DELLE EMOPATIE:

a) Semeiologia clinica e funzionale della sindrome anemica;

b) Semeiologia clinica e funzionale della sindrome emorragica;

c) Semeiologia clinica e funzionale delle sindromi da immunodeficenza;

d) Semeiologia clinica e tunzionale delle malattie neoplastiche degli organi emo-linfopoietici.

9) METODOLOGIA DIAGNOSTICA DELLE MALATTIE DELL’APPARATO DIGERENTE

a) I sintomi guida;

b) I segni fisici;

c) Cenni su indagini funzionali e strumentali nella diagnostica delle malattie dell’apparato digerente.

10) METODOLOGIA DIAGNOSTICA DELLE EPATOPATIE:

a) Semeiologia clinica delle epatopatie;

b) La diagnostica differenziale degli itteri;

c) La sindrome da ipertensione portale;

d) La diagnostica funzionale e strumentale delle epatopatie.

11) METODOLOGIA DIAGNOSTICA DELLE MALATTIE DEL PANCREAS ESOCRINO:

a) Semeiologia clinica, funzionale e strumentale.

12) METODOLOGIA DIAGNOSTICA DELLE MALATTIE DEL RENE:

a) Alterazione della diuresi;

b) La sindrome nefritica;

c) La sindrome nefrosica;

d) Semeiologia clinica dell’insufficienza renale e della sindrome uremica;

e) Indagini funzionali e strumentali nella diagnostica delle malattie del rene.

13) METODOLOGIA DIAGNOSTICA DEL SISTEMA ENDOCRINO:

a) Semeiologia clinica e funzionale delle malattie del sistema ipotalamo-ipofisario;

b) Semeiologia clinica e funzionale delle malattie della tiroide;

c) Semeiologia clinica e funzionale delle malattie delle paratiroidi;

d) Semeiologia clinica e funzionale delle malattie del pancreas endocrino;

e) Semeiologia clinica e funzionale delle malattie del surrene;

f) Cenni su indagini funzionali e strumentali nella diagnostica delle malattie del sistema endocrino.

SEMEIOTICA E METODOLOGIA CHIRURGICA

- Approccio clinico ed anamnesi

- Esame obiettivo generale

- Semeiotica fisica e strumentale delle principali patologie di competenza chirurgica

METODOLOGIA ENDEMIOLOGICA E IGIENE

1 Introduzione: definizione e obiettivi dell’epidemiologia, la ricerca di agenti causali e fattori di rischio nelle malattie, l’individuazione di malattie, la valutazione dell’efficacia degli interventi diagnostici, terapeutici e preventivi.

2 Demografia e statistica sanitaria finalizzate allo studio epidemiologico.
2.1 Fonti e modalità di raccolta dei dati.
2.1.1 Il censimento.
2.1.2 La piramide dell’età.
2.1.3 I registri anagrafici e le notificazioni obbligatorie.
2.1.4 La certificazione delle cause di morte.
2.1.5 La registrazione delle nascite.
2.1.6 La notificazione delle malattie infettive.
2.1.7 Altre fonti di dati sanitari.
2.1.8 Le indagini ad hoc.
2.1.9 I registri di malattia.
2.2 Metodologia del rilevamento dei dati.
2.3 Elaborazione e rappresentazione dei dati.
2.4 Le misure della frequenza degli eventi sanitari.
2.4.1 Incidenza e prevalenza.
2.4.2 Tassi grezzi.
2.4.3 Tassi specifici: per sesso, età, classe sociale, attività lavorativa, ecc.
2.4.4 Tassi standardizzati.
2.5 Significato di alcuni indicatori sanitari.
2.5.1 Fecondità e natalità.
2.5 .I Mortalità.
2.5.3 Mortalità infantile, neonatale, perinatale.
2.5.4 Letalità.
2.5.5 Gli eventi sentinella.
3 La valutazione del rischio.
3.1 I fattori di rischio.
3.2 Rischio assoluto, rischio relativo, rischio attribuibile, rischio attribuibile di popolazione.
3.3 Rischio relativo stimato (Odds Ratio).
3.4 Interpretazione dei dati. Inferenza causale e fattori di confondimento.
4 Gli studi epidemiologici: epidemiologia osservazionale e di intervento.
4.1 Epidemiologia descrittiva.
4.1.1 Variazioni temporali: epidemie, pandemie.
4.1.2 Differenze spaziali: differenze geografiche, mappa dei casi.
4.1.3 Variabili personali.
4. 2 Epidemiologia analitica.
42.1 Studi di prevalenza o trasversali.
42.2 Studi per coorte o longitudinali o prospettivi.
4.2.3 Studi caso-controllo o retrospettivi.
4.3 Epidemiologia sperimentale o di intervento.
5 Principi generali di epidemiologia delle infezioni.
5.l Ecologia microbica e rapporti dei microrganismi con l’uomo.
5.2 Spettro d’ospite e distribuzione geografica dei micrornismi patogeni.
5.3 Rapporti ospite-parassita.
5.4 Serbatoi e sorgenti d’infezioni.
5.4.1 I portatori.
5.5 Vie di ingresso e modalità di trasmissione.
5. 5 . Trasmissione diretta.
3.5.2 Trasmissione indiretta.
5.5.3 Trasmissione mediante artropodi vettori.
5.5.4 Trasmissione aerea.
5.5.5 Trasmissione per via alimentare.
5.5.6 Trasmissione idrica ed epidemie di origine idrica.
5.6 Catene di contagio.
5.7 Modi di comparsa delle malattie infettive nella popolazione.
5.7.1 Endemicità.
5.7.2 Sporadicità.
5.7.3 Epidemie e pandemie.
5.8 Rilevamento della frequenza delle infezioni.
5.8.1 Notificazione obbligatoria.
5.8.2 Accertamenti di laboratorio e inchiesta epidemiologica.
5.9 Storia naturale delle infezioni.
5.9.1 Periodo di incubazione.
5.9.2 Periodo di contagiosità.
5.9.3 Rapporto malati-infetti
5.9.4 Modelli matematici.
6 Principi generali di epidemiologia delle malattie non infettive.
6.1 Cause e fattori di rischio.
6.2 Periodo di latenza.
6.3 Ruolo dell’ambiente e dello stile di vita.
6.4 Morbosità e mortalità.
6.4.1 Tendenze temporali.
6.4.2 Differenze geografiche.
7 Definizione e obiettivi della prevenzione.
7.1 Prevenzione primaria.
7.2 Prevenzione secondaria.
7.3 Riabilitazione (prevenzione dell'invalidità).
7.4 La protezione individuale.
7.5 Il controllo e l’eradicazione delle malattie nella popolazione.
8 Prevenzione delle inIezioni.
8.1 Prevenzione primaria delle infezioni.
8.1.1 Scoperta ed inattivazione delle sorgenti e dei serbatoi d’infezione: individuazione delle sorgenti e serbatoi mediante le notificazioni e l’inchiesta epidemiologica; isolamento; contumacia.
8.1.2 Disinfezione; sterilizzazione; disinfestazione (lotta agli atropodi vettori); ricerca ed inattivazione dei portatori; inattivazione dei serbatoi naturali.
8.1.3 Modificazione di fattori ambientali.
8.1.4 Modificazione dei comportamenti.
8.1.5 Profilassi immunitaria attiva: i vaccini; costituzione dei vaccini (vivi attenuati, inattivati, anatossine, antigeni purificati, ricombinanti, sintetici, antiidiotipo); modalità di somministrazione (vie di somministrazione, numero ed intervalli di somministrazione, vaccini combinati e vaccinazioni associate); innocuità ed efficacia dei vaccini; reazioni indesiderate; controindicazioni; false controindicazioni, vaccinazioni obbligatorie e consigliate; calendario delle vaccinazioni.
8.1.6 Profilassi immunitaria passiva: sieri immuni; shock anafilattico e malattia da siero; immunoglobuline standard ed iperimmuni; indicazioni e modalità di somministrazione.
8.1.7 Cliemioprofilassi primaria.
8.1.8 La protezione individuale dalle infezioni.
8.1.9 Il controllo e l’eradicazione delle infezioni: modificazioni di fattori ambientali, immunità di massa (herd immunity).
9 Prevenzione secondaria delle infezioni.
9.1.1 Chemioprofilassi secondaria.
10 Prevenzione delle malattie non infettive.
10.1 Prevenzione primaria.
10.2 Prevenzione dei fattori di rischio (stile di vita).
10.3 Correzioni dei fattori di rischio (stile di vita e farmaci).
11 Prevenzione secondaria.
11.1 Diagnosi precoce mediante screening: screening selettivi e di massa; requisiti dei test.

EPIDEMIOLOGIA CLINICA

- Raccolta e decisione clinica

- Affidabilità e valutazione dei sintomi, dei segni, dei dati di laboratorio e strumentali, descrittivi e quantitativi

- Diagnosi causale, per confronto, probabilistica

- Probabilità condizionata, probabilità nosologica, probabilità diagnostica

- Specificità, sensibilità, attendibilità dei test diagnostici

- Terapia empirica e Terapia razionale -Saggi clinici controllati

- Effetto Placebo e iatroterapia