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ASMA BRONCHIALE ALLERGICA
A cura della Dott.ssa Nadia Borrillo

Viene definita come malattia polmonare caratterizzata da ostruzione, quasi sempre reversibile, delle vie aeree, spontaneamente o dopo terapia farmacologica. Il meccanismo d’azione avviene nei bronchioli, le fini diramazioni dei bronchi. 

Bronchioli

Vi sono diversi mediatori chimici coinvolti che provocano la contrazione della muscolatura bronchiolare e conseguente difficoltà respiratoria: l’istamina, diversamente dalle altre reazioni allergiche, in questo patologia, ha solo un ruolo secondario. L’iperreattività bronchiale è il cardine dell’asma e discrimina i soggetti asmatici da quelli non asmatici. La gravità dell’asma è data dal broncospasmo, dall’edema e dalla secrezione mucosa provocati dall’infiammazione delle vie respiratorie. L’asma è la malattia cronica più diffusa nell’infanzia. Molti asmatici sono allergici e l’esposizione all’allergene provoca broncospasmo, infiammazione, infine l’attacco asmatico. L’insorgenza di un attacco asmatico in età infantile indirizza la diagnosi verso una forma allergica, e con la crescita si assiste alla diminuizione o addirittura alla scomparsa dei sintomi.

Non è ben noto il ruolo degli allergeni nella genesi dell’asma, ma diversi studi ne sottolineano l’importanza, soprattutto nell’età infantile. Nei bambini sotto i 2 anni non ancora sensibilizzati ai pneumoallergeni, le infezioni respiratorie possono scatenare un broncospasmo. Nei bambini più grandi, l’allergia diventa un fattore sempre più importante nello sviluppo, nella persistenza e nella gravità dell’asma bronchiale. È stato dimostrato che gli individui con almeno un genitore affetto da rinite allergica o asma hanno un rischio maggiore di sviluppare una forma asmatica.

Predispongono allo sviluppo dell’asma:

l’esposizione a livelli elevati di allergeni dell’acaro della polvere domestica
l’esposizione alla polvere ed alla forfora del gatto in particolare fino all’età di 12-13 anni
l’esposizione all’Alternaria alternata, può provocare episodi particolarmente gravi di asma

A conferma di ciò, il 50-80% dei pazienti asmatici possiede IgE nei confronti di uno o più allergeni respiratori. La prevalenza di anticorpi specifici contro acari, erbe, pollini, insetti e forfore, così come la reattività cutanea all’acaro della polvere, sono molto più comuni in questi pazienti che nei soggetti sani. Inoltre la gravità degli episodi asmatici è proporzionale al numero di test cutanei positivi: nei soggetti sensibilizzati, l’esposizione modesta ma prolungata, come quella agli allergeni domestici, può portare ad asma cronico e refrattario al trattamento, se non vengono allontanate le cause ambientali. Mentre l’esposizione acuta ed intensa può causare gravi ed improvvise crisi di asma. Questo spiega perché durante il periodo di impollinazione i pazienti allergici hanno un elevato rischio di sviluppare episodi asmatici gravi.

Si parla invece di asma professionale quando le sostanze allergizzanti sono presenti nell’ambiente lavorativo. Le sostanze in causa nelle allergie professionali sono numerose, alcune di queste sono la plastica e la gomma, i metalli, i sali di platino, le tinture, le resine.

Diagnosi

Anamnesi e l’esame obbiettivo
Prick test e Rast

Terapia

A seconda della gravità del quadro clinico si avvale dei cortisonici topici o sistemici, di broncodilatatori, di sodiocromoglicato. Meno utili gli antistaminici.